Una vita da…palleggio. Di Roberto Alessandrini.


Ho conosciuto la pallavolo a 14 anni nel 1969, al CSI CHIAVARI seguendo Paolo Annigoni che aveva iniziato un anno prima.
Oggi si inizia a sei anni, in palestra , ma ai nostri tempi si faceva sport senza saperlo dalla mattina alla sera , per strada, e al 90 % era calcio.
Fortuna volle che abitavo a Chiavari in corso Genova e andare al campo dell ‘ Entella era un viaggio.
In verità dopo i primi allenamenti con Roberto Sambuceti e Claudio Giorgi , non fui convocato alla prima partita del campionato allievi.
Ci rimasi malissimo e pensavo che la mia carriera pallavolista fosse già finita ; invece quella stssa domenica mattina, mi venne a chiamare un mio compagno di squadra e di scuola , Carlo Pinasco , perché erano in 5 !
Un classico !
Ricordo che c’era Paolo De Cesaris, anche lui credo agli esordi .
Da lì è iniziata la trafila delle giovanili e mi torna in mente un sei gennaio al campo dei frati contro l ‘ACSA con le pozze ghiacciate e le piastrelle della Riboli di Lavagna, poi la palestra di Sestri che forse era un teatro con il soppalco, a quei tempi gli spazi di gioco, con un pò di fantasia, si ricavavano ovunque…
Ricordo anche un campionato nazionale juniores, in cui ci misurammo con squadre di grande caratura, come il CUS Torino dove giocava un certo Lanfranco e il CUS Pisa con un certo Lazzeroni, due autentiche “icone” del nostro sport.
Ma per noi quello che contava era lo Studentesco, con la Marchesani strapiena, le ragazze che facevano il tifo , e Ragioneria e Geometri che erano più forti delle squadre di serie C locali.
Immaginate la gioia che provammo l‘anno della vittoria (credo la prima e unica ) dello Scientifico Marconi nel 73, insieme a Fabio Sanguineti, Giangi Devoto , Rudi Bardelli , Paolo De Cesaris, Ruissecco e Aste di Rapallo, allenati da Massimo Russo con il Prof. Spano.
Poi finalmente nel campionato 1974/75 è arrivata la prima squadra , quell’ anno composta da alcuni miti come Claudio Giorgi, Manuel Raffo, Lorenzo Capurro, Piero Semovigo all. e dai più giovani Paolo Annigoni, Dante Belingheri, Moreno Salvini, Guido Erluison, Renato Rosina, Lionello Cadorin, Giuseppe Malatto, oltre il sottoscritto.
Di quell’ anno, tra alti e bassi, ricordo una trasferta “fantozziana “ ad Aosta.
Si giocava di sabato , alle 21.
La trasferta, forse la mia prima vera trasferta , era iniziata la mattina presto, un interminabile viaggio
in treno, arrivo ad Aosta a pomeriggio inoltrato, con tre ore di ritardo.
Trovammo un ristorante aperto a quell ‘ora e purtroppo l’appetito prevalse sulle regole della corretta alimentazione sportiva (ricordo ancora una favolosa cotoletta valdostana).
Poi in albergo , un riposino prima della partita e buonanotte!
Improvvisamente qualcuno urlò: sveglia ragazzi ! Sono quasi le 9 !
Riuscimmo ad arrivare in palestra giusto in tempo per non avere partita persa 3 a 0 a tavolino.
Da più di un’ ora Paolo e Dante , che per loro (s)fortuna venivano direttamente da Milano dove frequentavano
L‘ISEF, ci aspettavano palleggiando da soli, subissati dai fischi e dalle risa del pubblico.
Con queste premesse la partita finì 3 a 1 per gli altri .
A distanza di quasi 50 anni non ricordo altro della partita , ma forse saprei ritrovare il ristorante!
Seguirono vari campionati di serie C interregionale e uno in B nazionale a seguito di una delle ricomposizioni dei campionati che ogni tanto si inventava la Fipav.
Di questi, mi torna in mente, con particolare nostalgia un campionato , credo 78-79 , con Massimo Russo allenatore, io e Danilo Bonino palleggiatori, Valter Volta e Guido Erluison o Andrea Fico centrali, Franco Cafferata e Renato Rosina o Lionello Cadorin o Massimo Rossi alle bande (di liberi e opposti allora non se ne parlava, anche se con Danilo forse lo avevamo inventato senza saperlo).
Arrivammo mi pare quinti giocando delle bellissime partite , ma il ricordo più bello è legato a mio padre , che aveva sempre snobbato la pallavolo perché non ci capiva niente e non era mai venuto alle partite, e che invece quell’ anno, non ho mai capito perché, si era messo a seguire le partite e veniva anche in trasferta con noi sul pullman, facendo il tifo e criticando pure, a volte con ragione.
Poi, a seguito della fusione Chiavari-Lavagna e delle scelte fatte , ho chiuso la carriera nel 1983 a S. Salvatore nell’ Offiservice/Funeral Home dalle maglie marroni e viola, divertendoci come matti per due o tre anni di nuovo con Dante Belingheri, Paolo Annigoni, Massimo Arpe , Lionello Cadorin, Guido Erluison, Lagomarsino e guarda caso,
con Roberto Sambuceti primo mio allenatore che mi aveva scartato. Ricordo anche Franco Lo Cascio , che faceva il general manager e il compianto Mauro Aceti.
Poi il matrimonio e soprattutto il lavoro mi hanno fatto appendere le amate “tiger” al chiodo , ma la vita pallavolistica è continuata da Dirigente al Villaggio del Ragazzo e all Admo Lavagna e continua tuttora da tifoso dei miei figli , che non mi hanno seguito negli studi di ingegneria ma per fortuna mi hanno seguito nello sport giocando a pallavolo anziché a calcio.

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