Su quel campetto dietro al Supercinema… di Enrico Valente.


INCIPIT.

Tutto ebbe inizio a Chiavari, alla fine degli anni cinquanta, su un campetto con il fondo in asfalto, dietro al Supercinema (poi Odeon) in via Vinelli.
Su quel campetto, che oggi non c’e’ piu’ perche’ ha lasciato posto a una casa, si giocava tutti i giorni a calcio. Ma c’erano pure degli “ospiti” capaci di stupire: loro, la palla, la giocavano con le mani.
Il leader di questa singolare compagnia era Renzo Dalmaso: comincio’ a praticare la pallavolo nel 1957, e non ha mai smesso. Dalmaso e’ stato il motore di una macchina che ha cominciato a correre una volta inaugurata, nel 1960, la Casa Marchesani in viale Enrico Millo. Una palestra all’avanguardia per quei tempi, con un parquet che non temeva rivali, dove la pallavolo riusci’ a compiere passi da gigante: un gruppo di studenti capitanati dal “maestro” Dalmaso sali’ agli onori della divisione nazionale di serie B, sfiorando addirittura la promozione in A (da notare che allora le categorie non erano doppie, come oggi…) con l’etichetta Acli Pallavolo prima e CSI Volley poi.
Certo la pallavolo a Chiavari non sarebbe decollata senza Luigi Spadoni, funzionario Acli poi diventato Presidente del Comitato Regionale Fipav, e Don Lelio Podesta’, Direttore della Casa Marchesani. Ne’sarebbe sopravvissuta senza dirigenti appassionati, sempre presenti al fianco dei “ragazzi”, quali Domenico Pagella, e Piero Sciutto.
Molto presto la febbre del volley contagio’ tutto il Tigullio. Nel 1963 un gruppo di studenti ( Fausto Molinari in testa ) fondo’ la Stella Azzurra Lavagna, prima sfidante dell’egemonia chiavarese. Curioso destino: la nuova squadra comincio’ ad allenarsi e a giocare su un campo in asfalto (la platea di un cinema estivo all’aperto) prima di “trovare casa” nella palestra Riboli. Da li’ spicco’ il volo: con Arnaldo Boero presidente e Giorgio Vaccarezza direttore sportivo, conquisto’ la serie B per dare il via ad una lunga serie di caldissimi derby.
Rapallo, Santa Margherita, San Salvatore, Sestri Levante, perfino Riva Trigoso e Moneglia non stettero a guardare. La domanda era: “Perche’ non facciamo una squadra amche noi ?”.
Lo avevano gia’ proclamato forte e chiaro le donne, salite da tempo alla ribalta, anch’esse per raggiungere un livello di elite: prima in serie B con il Volley Chiavari (diventato Elce) poi, a cavallo degli anni Ottanta-Novanta con la Polisportiva Santa Maria Rapallo, abbinata al Latte Tigullio. La societa’ del presidente Gianni Macchiavello arrivo’ addirittura ad un passo dalla serie A2.
Anche le squadre maschili, dopo un periodo di anonimato, riconquistarono l’alto profilo: a Chiavari (nel frattempo legatosi all’ADMO) prima del traferimento della societa’ a Lavagna a meta’ degli anni Novanta, fino al prestigioso traguardo della B1. Protagonista di numerose stagioni importanti prima di un ridimensionamento, l’ADMO Lavagna e’ stata affiancata da una nuova squadra-leader che nel 2011 ha affrontato la sua prima avventura in B2: il Villaggio Volley, un bel richiamo agli “antenati” di San Salvatore a quarant’anni di distanza dall’attivita’ iniziata sotto l’egida del CAP, il Centro di Avviamento Professionale di Don Nando Negri.
Oggi il territorio fra Moneglia e Recco ha la dignita’ di Comitato Provinciale con quasi 3000 tesserati di 17 societa’ . Alla base c’e’ una importante attivita’ giovanile: il futuro e’ gia’ qui, dove sessant’anni fa’ sboccio’ il fiore della pallavolo.
I tempi sono cambiati, la parola d’ordine no: volley che passione!
Oggi come allora.
Enrico Valente.

( per gentile concessione dell’autore – Mostra fotografica Coop “I Leudi” Carasco 2011 – Volley che passione! )

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