Semplicemente “gioco”… di Marina Podestà.


Semplicemente, “gioco”…
di Marina Podestà.

Il mio ricordo và ben lontano, ad una manciata di ragazzini, tra cugini e
amichetti che hanno avuto la fortuna di giocare, giocare molto…
A Chiavari davanti all’ingresso del campo sportivo di calcio, c’era il nostro
cortile, separato dalla strada da un grande cancello in ferro, e lì che sperimentavamo
i primi giochi con la palla.
Fù mio cugino Renato che tese una corda e organizzò le prime partite
di pallavolo, lo ricordo mentre leggeva le regole di questo nuovo gioco
sconosciuto e mentre con un bastone segnava per terra il campo di gioco…
Il divertimento fù assicurato per vari pomeriggi, eravamo sul finire
degli anni 60…
Il passo successivo avvenne alle scuole superiori nel 1970, infatti frequentavo
la Scuola d’Arte a Chiavari, e nell’ora di Ed. Fisica si giocava spesso a pallavolo
nella palestra della Pro-Chiavari, quando sotto la “spinta” ed i consigli della
cara prof.ssa Salviati, iniziai i primi allenamenti presso il CSI Chiavari nella
palestra Marchesani. Avevo 15 anni e il minivolley non esisteva proprio…
Quella struttura era un impianto bellissimo, per quei tempi e ti sentivi quasi intimorita
dalle dimensioni che sembravano così grandi…
Ancora oggi ricordo quell’odore di palestra, di nuovo, odore di sport…
Mi ricordo con tenerezza, quanto ero timida nel frequentare lo spogliatoio,
dove le compagne appena più grandi “osavano” farsi la doccia…erano tempi così.
Fu in quel lontano periodo che si radicò in me una grande passione, andavo in palestra
a piedi talvolta correndo, contenta e non vedevo l’ora di ritornarvi…
Ricordo che tra le figure per me importanti, soprattutto il sig. Tagliaferro,
il mio primo allenatore, persona seria e di grande passione pallavolistica, fu lui
a far esprimere la mia motivazione; egli mi impostò il palleggio che
poi mantenni, come punto di forza, per tutta la mia “stagione” agonistica.
Poi c’erano dirigenti presenti ed appassionati come i sigg. Spadoni, Pagella, Sciutto ed
il mitico ed indimenticato don Roberto Machiavelli…
Un piccolo mondo, dove mi sentivo a casa e dove rinforzai la fiducia in me stessa,
la voglia di fare bene, il desiderio di essere una buona pallavolista e la consapevolezza
di “poterlo” essere…
Diventai così una palleggiatrice, non ero alta e non potevo competere a rete, ma saltavo
e mi muovevo veloce ed ero precisa ed estrosa nel gioco, puntai su queste caratteristiche,
per tutta la mia carriera sportiva.
Seguirono anni bellissimi, di gioco, di partite, di amicizia e di allegri “siparietti”:
come quello di Marco Raffo alla guida tecnica, eravamo in serie C, quando non condividendo
una decisione arbitrale, si esibì in un lancio di una scatola di zuccherini, che “esplosero”
zucchero ovunque…
Poi la lunga stagione nel CSI Chiavari in serie C, del presidente Flavio Cremisio e di
Augusto Rossetto, con tanto di promozione in serie B, insieme alle amiche di una vita,
Nica Machiavello, Antonietta Bregante, Roberta Salano, Gianna Raffo, Marina Centanaro,
Daniela Rulli e alla guida tecnica
appassionata di Massimo Russo e Fabio Groppo che hanno creduto e sostenuto fortemente
quel gruppo di atlete…
Ma non è mancata la “perla” di un anno in serie B a Genova nella blasonata Valsanson
di Mauro Nardi, gli ordini di Fausto Bosi insieme ad atlete di grande valore tecnico,
dove mi guadagnai ampi spazi di titolarità in campo, che soddisfazione!
Poi il “ritorno” in riviera per le ultime annate agonistiche, con l’Elce dell’indimenticato
presidente Guido Locco, con le ultime leve: Marzia Furlan, Paola Sanguineti, Mara Bacchelli,
Lella Petracca…ecc. sempre con il mister Massimo Russo.
Ed infine vorrei ricordare la bellissima esperienza nel Minivolley, durata oltre un decennio
tra CSI Chiavari, ADMO Lavagna , volley S.Pietro e Smile Carasco, dove ho “accompagnato” ai
rudimenti della pallavolo, letteralmente generazioni di madri e figlie, che ancora oggi
incontrandomi per strada mi restituiscono un calore ed un affetto inaspettati e per me
fonte preziosa di soddisfazione e di conforto di questa mia piccola storia.
Che dire di più, ho iniziato a giocare a pallavolo, poco più che bambina e ho finito a
giocare “coi” bambini, come una sorta di cerchio ideale…
Per di più nella pallavolo ho incontrato il marito e tra allenamenti e partite son
nati 3 figli meravigliosi, che si vuole di più…
E allora giocate, giocate, giocate..!

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