Quelle ragazze “pioniere” di Puny Moffa.


Tutto iniziò nei primi anni ’60. Anni del boom economico, dell’edilizia, della piccola
imprenditoria, quando c’era un fermento generale, una grande voglia di fare, di sognare
una vita migliore, un futuro di pace ed un mondo nuovo. Tutto questo si sentiva
anche in una cittadina di provincia, un po’ borghese, ma attiva e ricca di iniziative,
come Chiavari ed il suo interland.
In quegli anni frequentavo Ragioneria, presso l’Istituto Tecnico “In memoria dei morti per
la Patria” di Chiavari e durante le ore di Educazione Fisica, la Prof.ssa Ogrisek, spesso ci
faceva giocare a pallavolo.
Il nostro campo era nel grande cortile, purtroppo in cemento, ma ben disegnato e con una
bella rete nuova, già montata, della palestra della Pro- Chiavari. Fu lì che, sfidando i
rigori invernali, mi avvicinai a questo, “strano”, ma divertente gioco collettivo per la prima volta.
Questo nuovo sport rivelava un sorprendente contenuto agonistico, era avvincente ed anche
molto spettacolare.
Furono poi, le ripetute insistenze, raccomandazioni ed incoraggiamenti di Claudio Giorgi ed
Enrico Valente, già pallavolisti di valore e miei compagni di classe della 4A, di partecipare
alla nuova costituenda squadra femminile dell’ACLI Chiavari, che fecero la differenza.
Così, con l’inizio dell’anno scolastico 1962/63, tra settembre ed ottobre, iniziai, insieme
ad un piccolo gruppo di ragazze, tutte studentesse, l’avventura del Volley femminile a Chiavari.
Grazie soprattutto alla spinta ed alla passione di dirigenti come Luigi Spadoni,
funzionario ACLI, un vero gentleman, carismatico e sempre sorridente, già presidente del
Comitato Regionale della F.I.P.A.V e don Lelio Podestà, direttore della Casa Marchesani,
che ci fu consentito di allenarci nella nuovissima Palestra Marchesani nel tardo pomeriggio
del martedì.
Ma, il merito ed il vero promotore della prima squadra femminile di Pallavolo nel
Tigullio, va senza dubbio a Renzo Dalmaso, nostro allenatore, vero “pioniere”, che ci trasmise
tutta la sua passione e tutto il suo entusiasmo.
Ricordo che la palestra della “Casa Marchesani” era una struttura modernissima ampia e
luminosa, con un bel parquet elastico di un legno con riflessi dorati. Gli spogliatoi erano
ampi e dotati dei più moderni servizi igienici, con docce con acqua calda e fredda.
Cosa rara nelle palestre scolastiche in quegli anni e forse anche oggi.
Il nostro primo allenatore, sotto la supervisione di Dalmaso, fu Filippo Capozio, che
militava nella prima squadra maschile, a cui si affiancava spesso Claudio Giorgi.
Ricordo (ridendoci su), dopo i primi allenamenti, un pomeriggio arrivò Dalmaso con una
forbicina e ci invitò, tra lo stupore generale, ad accorciare le nostre unghie, come da
lui più volte consigliato, onde evitare incidenti durante le sedute degli allenamenti.
Noi accettammo di buon grado questo “ piccolo sacrificio”, forse consapevoli di essere
in un ambito sportivo nuovo ed affascinante. Insomma, delle vere “pioniere” di questo nuovo
sport di cui quasi nessuno ne conosceva l’esistenza.
Di questo primo manipolo di ragazze entusiaste ricordo che ne facevano parte, insieme a me:
Elisa Aymar, Lalla e Francesca (Cicci) Affaticati, Franca Campodonico, Renata Ornis,
Jole Patriarca, Maura Mauroner, Adele Martone, Marisa Barberis, Giusi e Gabriella Andolina.
Quei primi due anni ci videro rivaleggiare con altre squadre nel Genovese, nel Ponente
ligure e qualche volta nel basso Piemonte.
Eravamo alle prime armi, con poca esperienza, ma ci facevamo valere, soprattutto quando
giocavamo in casa, nella Palestra Marchesani.
Ricordo, nelle trasferte, la presenza buona ed amichevole della Prof.ssa Alice Salviati
come accompagnatrice che Don Lelio Podestà aveva provveduto a reclutare per noi.
I miei impegni di studio mi portarono a Ottobre del 1964 a Firenze, dove completai
i miei studi all’Isef (oggi Facoltà di Scienze Motorie) dove conobbi, come compagni di
corso, i grandi Pallavolisti della Nazionale Italiana Mattioli, Nannini, Salemme, Barbieri e
dove ebbi modo di vedere la vera grande Pallavolo.
Fu anche entusiasmante avere come docente il Prof. Franco Anderlini, allenatore della
Nazionale Italiana Juniores maschile di Pallavolo e della “ Panini Modena”.
Proprio in quell’anno il Volley, dopo tanta anticamera, entrò a far parte degli Sport
Olimpici, con le Olimpiadi di Tokyo del 1964.
Per quanto, molte di quelle giovani atlete, come me, giocarono pochi anni e la loro
esperienza fu breve a causa degli impegni di studio, di lavoro o di famiglia, tuttavia questo
“incipit”, grazie alla nostra curiosità, al nostro entusiasmo, alla nostra voglia di fare ed
al nostro impegno che, se pur breve, aprì un solco nuovo, poi portato avanti dalle generazioni
successive di entusiastiche atlete ed avviando un movimento pallavolistico , che oggi conta,
in zona, decine e decine di ragazze ogni anno.
A quel piccolo nucleo di atlete, di tecnici entusiasti ed appassionati e di dirigenti
determinati ed affezionati, di cui sono onorata di aver fatto parte, va la mia riconoscenza
ed il mio ringraziamento per avermi donato una esperienza, che mi ha arricchito e che
ricordo e porto nel cuore con affetto e gioiosa allegria .

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