Alla Chiappa di La Spezia, feci Bud Spencer… di Paolo De Cesaris


All’ultimo pranzo del “Gruppo Pistolone” composto da alcuni amici che si incontrano più o meno una volta al mese per andare a trovare Gianni Campodonico (Pistolone) ex fortissimo giocatore degli anni 70/80 che vive a Rapallo, mi sono fatto convincere da Moreno a scrivere qualcosa sulla pallavolo ma avendo una memoria piuttosto labile, credo che il mio racconto si baserà più che su score pallavolisti, su aneddoti scherzosi e sull’amicizia che mi lega a parecchi di loro da più di cinquant’anni.                                                                                                                                                                                                         Sono nato come palleggiatore al CSI di Chiavari quando avevo dai 12 ai 13 anni ed ero alto un metro ed un palmo, non che poi sia diventato un gigante, ma per un pò la rete mi parve una montagna invalicabile…
Tuttavia dopo una sola stagione passai alla Stella Azzurra di Lavagna, la mia squadra del cuore e pian piano crebbi e perfezionai le mie caratteristiche e cioè essere schiacciatore mancino dal braccio e dal movimento di polso, particolarmente veloce.
I miei compagni più fidati in quegli anni, erano Claudio Ruisecco, compagno di banco del liceo e soprattutto di scorribande motociclistiche (invece che di studio sui libri) poi Giangi Devoto, gran palleggiatore, grazie al quale il mio percorso scolastico non durò un’eternità, si, scolasticamente parlando non ero Einstein…Il terzo amico carissimo era Marco Raffo,  figlio del presidente dell’ACLI Sestri Levante. Con loro vincemmo anche alcuni tornei studenteschi di pallavolo, che in quegli anni spopolavano tra gli studenti
(e soprattutto le studentesse…) dei vari Istituti del Tigullio…
Le finali erano quasi sempre contro ragionieri o geometri , questi ultimi peraltro, erano guidati da mio papà (per tanti anni prof. di ed. fisica presso l’Istituto Tecnico di Chiavari) quindi potete immaginare gli sfottò in famiglia… A questo proposito, posseggo una foto, a cui sono particolarmente legato, dove vengo premiato come miglior schiacciatore dello studentesco 1975, con sullo sfondo l’indimenticato Don Roberto e con papà e mamma ( anche lei prof. di ed. Fisica ) ambedue visibilmente costernati (ci credete? Hahaah… ) per la sconfitta delle loro squadre dei geometri e del liceo classico.

Nella Stella Azzurra furono anni di pallavolo divertente e di buon livello.
Mi viene in mente, un episodio grottesco, quando una sera giocammo a Spezia in serie C ed il mio amico Marco Raffo non arrivò in tempo per la partita, perché a Borghetto Vara fece un frontale con un cinghiale che gli distrusse la Opel Kadet del padre.
Sempre nella storica palestra Chiappa di La Spezia, gremita in una partita al “calor bianco” ricordo che imitai Bud Spencer in uno “scambio” di opinioni con uno spettatore che si sporse dalla tribuna per sputare ai miei compagni di squadra, ma si sà, gli amici non si toccano…Tuttavia dopo, rimanemmo chiusi negli spogliatoi per poi essere scortati dai carabinieri fino all’ingresso dell’autostrada. Erano tempi così…                                                                                                                                                              La vita cambiò quando mi iscrissi all’ISEF a Milano e ogni partita in casa o in trasferta costituivano un viaggio per me e Dante Belingheri col quale ancora oggi condivido molte cose.
All’epoca la mia Fiat 750 con leva del cambio estraibile e fari gialli a 12w non superava i 90 all’ora e di notte non si vedeva nulla ma dopo ogni partita, grazie al rimborso viaggio che ci davano, il mitico presidente Arnaldo Boero o il vice Castelli, mentre gli altri tornavano a Lavagna in pullman talvolta con le pive nel sacco, noi andavamo a consolarci con cene meravigliose nei migliori ristoranti delle zone dove giocavamo.
Ma poi sentite questa: in quegli anni, avevo una ragazza di Milano molto bella e vistosa e Giorgio Jo Vaccarezza (il ns vulcanico general manager) mi costringeva a convincerla a sistemarsi in palestra dove gli avversari potessero vederla meglio per distrarli dal gioco.
Oggi le femministe ci denuncerebbero per un fatto del genere…Hahaha !                       Ricordando la nebbia di quegli anni, sempre io e Dante, in prestito al CUS Milano in serie B, una sera andammo a Rho per giocare contro l’Enermix di serie A per l’inaugurazione del nuovo palazzetto che per almeno un’ora non riuscimmo a trovare ed arrivammo a partita iniziata.
Nel CUS Milano, squadra che mancò la serie A di un pelo ero ovviamente riserva ma per un certo periodo vennero ad allenarsi da noi, per impegni di lavoro, Morandi, expalleggiatore della Nazionale e Ferrari, centrale dell’Edilcuoghi Sassuolo di serie A. Con loro in campo non persi mai un set contro i titolari e ricordo Morandi che mi diceva con quel magnifico accento modenese “Paolo, tu salta che a metterti la palla in mano ci penso io…”
Ragazzi, tiravo delle sassate che facevano fumo!    
Conclusi gli studi all’Isef di Milano tornai a casa nel nostro Tigullio,
e passai al 3 Stelle Moneglia dove vincemmo un campionato di prima categoria con Ciro Stevanin allenatore/giocatore, Ago Canessa, Roby Mancuso, Giordanello, Rolando, Pasero e Federici.
A fine campionato Migliaro e Del Buono, presidente e vice e dirigenti fantastici, sempre presenti, mi chiesero se potevo aiutarli a rinforzare la rosa
e come per incanto nella stessa stagione ci raggiunsero tutti gli amici del cuore: Dante, Paolino, Moreno, Riccardo, Danilo Bonino con i quali vincemmo immediatamente la serie D e nella stagione successiva arrivarono anche Baldi e Noceti.
Quelli di quella C2, furono gli anni più belli della mia pallavolo, perché oltre a giocare contro squadre forti,  ci divertivamo un mondo in palestra, durante le trasferte e soprattutto le cene erano uno spasso, in queste occasioni con Paolino Annigoni abbiamo composto cento poesie e canzoni prendendo in giro tutti quanti, era un cabaret continuo…
Poi gli impegni di campionato, cominciarono a pesare e non dovendomi dimostrare più niente, sono passato al torneo CSI “Testa Rossa” con vecchi e nuovi compagni ma stimoli diversi, giocare per mantenere la forma e cercare di divertirsi.
Partite, allenamenti e cene con Andrea Fico (padrino di mio figlio e buon compagno di sci), Mario Marcone,  Paolino Annigoni, Roby e Susanna Carletti e altri amici, sono stati molto piacevoli, ma quando poi ti confronti con un ambiente che non senti più tuo, dove talvolta giochi con gente che non ha un comportamento sportivo e cavalleresco, dove perdurano interessi di parte, allora pensi sia arrivato il momento di smettere e di “appendere le scarpette al chiodo”, e così è stato…
Ma ora, grazie al GRUPPO PISTOLONE continuo a incontrare gli amici e, ovviamente a tavola possiamo schierare una formazione di VECCHIE GLORIE mica da ridere:
PALLEGGIATORI:   Annigoni –  Benvenuto
CENTRALI:   Fossati –  Salvini
MARTELLI:  Campodonico – Cafferata – Belingheri (lui non ricettore)
OPPOSTI:     Baldi – De Cesaris…entrambi mancini.
Ma soprattutto il mio più grande allenatore che mi ha seguito dal 1970, RENATO GOTELLI (classe 1938 !!!)                                                  
Grazie di avermi sopportato.

Marzo 2022  PAOLO DE CESARIS

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