In piu’ di vent’anni di pallavolo attiva, ho fatto di tutto: giocatore, allenatore, dirigente, ho giocato sulle 2 sponde dell’Entella, intendo le storiche, le leggendarie: CSI Chiavari e Stella Azzurra Lavagna, ho giocato poi nel frutto della loro fusione cioe’ nel Porto Turistico Lavagna e in Levante Elce, che ho anche allenato…Ho seguito come dirigente accompagnatore, nei primi anni 90, in ADMO Lavagna, il nascere del gruppo dei ragazzi di mister Brignole e della loro grande avventura…
Ma per essere sincero, come sia finito a giocare a pallavolo, e’ un po’ un mistero anche per me… a me piaceva il calcio (ovviamente) ricordo solo, che furono i ripetuti inviti del mio amico e compagno di classe nei Geometri, Paolo Annigoni… a far breccia nelle mie perplessita’, ed alla fine mi presentai in palestra. Era il 1971, cosi’ giocai il mio primo campionato di 1° divisione nel CSI Chiavari agli ordini di Mauro Aceti, il mio primo allenatore che ricordo con affetto… L’anno dopo fui proiettato in una avventura esaltante, in prima squadra in serie C nel CSI Chiavari del presidente Pietro Sciutto, del grandissimo capitan Giorgi, di Pino Chiarini, di Franco Cafferata…ecc. per me dei veri modelli sportivi ma come dimenticare Mauro Aceti, Piero Benvenuto, Flavio Cremisio, Bruno Podesta, Massimo Arpe ed i miei amici Dante Belingheri e Paolo Annigoni… Che incredibile campionato fu, lo vincemmo ! Ho ancora nella mente le serate esaltanti in una palestra Marchesani stracolma di gente, come la penultima di campionato dove ci giocammo col Cuneo la promozione, di fronte ad un mare di persone… Fu’ il mio amico Dante Belingheri (il ns martello) a siglare l’ultimo punto che valse la
serie B, e poi tutti in campo in una ammucchiata generale…! Poi nella primavera inoltrata del 1973, la ciliegina sulla torta, fui convocato dal CUS Genova, per le finali dei Campionati Nazionali Universitari a Viareggio, insieme ai “chiavaresi” Franchino Cafferata e Manuel Raffo, ed il lavagnese Jelussi, vivendo un’esperienza unica ed irripetibile dove ebbi modo di giocare con atleti del valore di Fegino, Pastorino, Marchese, Menocci…
Fegino capitano e coach, mi faceva giocare opposto, praticamente muravo e difendevo, per me fù un onore.
Ebbene, vincemmo la medaglia di bronzo. Ho negli occhi e nelle orecchie ancora la semifinale con il CUS Firenze di Mattioli, Salemme e Barbieri (3 nazionali) che chiudemmo (io e Marchese…) con tre, dico tre muri consecutivi su attacchi di Barbieri, il quale da grande atleta, ci fece i complimenti a fine gara; ricordo che dalla gradinata del palazzetto viareggino, si alzo’ un unica voce: Genoa, Genoaaa…!
Da accapponare la pelle…
Cosi’ nel 1973 a soli 2 anni dagli esordi, affrontavo esperienze che mai avrei immaginato… La stagione 73-74 in una serie B nazionale a 13 squadre ( con soli 2 gironi nazionali) fu per noi “rivieraschi” difficile sul piano dei risultati, ma fruttuosa sul piano della esperienza perche’ ci permise di confrontarci con alcune tra le migliori scuole pallavolistiche d’Italia… Ci allenavamo solo 2 volte a settimana… non potevamo competere con autentiche “corazzate” come Villa d’Oro Modena, Cesenatico, Alessandria, ma qualcuna di queste la facemmo tremare, tra le mura amiche della Marchesani…pur vincendo solo 6 partite e perdendo ben 8 volte al quinto set…ci battemmo con dignita’, tuttavia, dovemmo retrocedere in serie C…
Questi furono 2 anni per me molto “formativi”, perche’ ebbi la possibilita’ d’imparare molte cose dai miei compagni di squadra piu'”esperti” come Pino Chiarini, Franco Cafferata, Manuel Raffo…ecc, ma soprattutto
fu un onore giocare con Claudio Giorgi il ns capitano/allenatore, un vero esempio per tutti! Inizio’ poi nel 1974-75 una stagione interlocutoria piu’ difficile, forse anche per l’abbandono di alcuni giocatori storici e di alcune difficolta’ societarie… che mi convinsi ad attraversare l’Entella ed accasarmi presso la Stella Azzurra di Lavagna, insieme all’amico di una vita, Dante Belingheri…
Il mix societario degli azzurrostellati era “esplosivo” il mitico presidente Arnaldo Boero
(una persona a cui non potevi non voler bene…) un dirigente factotum, autentica anima societaria come Giorgio (Gio’) Vaccarezza e l’amico Renato Gotelli un mister di grande valore umano e tecnico… Essi erano capaci di portare a termine “tesseramenti” impensabili a quei tempi… Cosi’ ripartimmo da una serie D “anomala”, con un girone di ferro tra Pavia, Brescia, ma vincemmo meritatamente il campionato, era il 1976. Ricordo che in quel periodo ci si allenava alla storica Riboli di Lavagna, passando attraverso un orto ed una vigna, poiche’ gli spogliatoi erano in una sorta di
“dependance” esterna alla palestra… Tempi eroici (e freddi). L’ambiente guidato da mister Gotelli, era allegro e scanzonato, ma con giocatori di spessore tecnico, qui conobbi Riccardo Fossati uno dei piu’ forti centrali che sforno’ la “cantera” Lavagnese, insieme a palleggiatori come Bruno Podesta’ e Giangi Devoto che in serata di vena, facevano girare un gioco veloce e spesso divertente, ma anche i vari Bonicelli, De Cesaris, Comincioli…ecc. davano il loro
valido contributo.
Sorrido ancora, ricordando che durante le trasferte spesso io e Gio’ Vacarezza ci sfidavamo in auto con domande di geografia, di cui eravamo entrambi appassionati. Be’ una volta durante un serrato botta e risposta, sbagliammo strada quasi ci perdemmo ed arrivammo in palestra a partita quasi iniziata. La fine degli anni 70′ rappresento’ per le 2 sponde dell’Entella un periodo critico sotto l’aspetto gestionale e societario era infatti difficile trovare degli sponsor affidabili.
Cosi’ quasi per scelta obbligata nel 1979, avvennne quello che anni prima sembrava impensabile,
la fusione tra Stella Azzurra e CSI Chiavari, e nacque il Porto Turistico Lavagna! Ci fu un nuova ripresa del movimento, nuovo impulso che partendo dalla 1° divisione, porto’ in poco tempo la nuova societa’ ad una serie C stabile, passando attraverso nuove etichette, come US Elce Levante e con buone risorse economiche. Feci le prime esperienze in panchina nell’US Levante in serie C, nel quale ebbi il piacere di allenare insieme Fabio Porro e G.B. Campodonico, due autentiche “bocche da fuoco”, fisicamente fra i migliori schiacciatori cresciuti nel Tigullio ed anche due veri “personaggi”. Mitico l’articolo sul Secolo XIX di Mario Bertelloni su “Kipling” Campodonico ed il suo ritorno dai suoi viaggi in India… Che epopea!
Poi come allenatore / giocatore a Chiavari, a Moneglia, a Lavagna… e terminai l’attivita’ agonistica nel 1991 cosi’ dopo 20 anni, lasciai i campi di gioco, ma non la pallavolo…tornai infatti a casa a Chiavari nel neonato ADMO, come dirigente accompagnatore e vidi fiorire il bellissimo periodo del gruppo dei ragazzi di Mimmo Brignole, che fu una fucina di veri atleti nella migliore tradizione e notevoli furono le loro soddisfazioni…
In conclusione, che dire… ho avuto molto ed ho dato molto alla pallavolo, forse non fui un carattere facile, poi il tempo mi aiuto’ a capire meglio le situazioni, ad ammorbidirmi e se qualcosa
di buono mi e’ maturato dentro, lo devo certo anche a questo sport…
Ma se penso nel profondo, quello che mi rimangono sono flash, momenti: la gioia, l’impegno insieme e soprattutto l’esempio di tanti compagni, tecnici e dirigenti, con cui ci siamo aiutati e sostenuti nei vari “momenti” in partita, in allenamento, nello spogliatoio…
E che ora saluto ancora come allora, con un grande cinque…
Ale’ ragazzi!
Moreno Salvini.
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