Quando ho iniziato a giocare a Pallavolo avevo già 16 anni perché prima il solito calcio mi aveva conquistato soprattutto perché dove vivevo, a Borzonasca, non è che vi fossero molte alternative e poi le mie misure erano ideali per fare il portiere visto che non a tutti piaceva stare lì fermo spesso sotto l’acqua e nel fango a sperare di non prendere un goal…
Sono state un po’ le mie stesse gambe e braccia lunghe abbinate ad una decente capacità di salto, unite alle insistenze del mio prof. di Ed. Fisica e dell’amico “Paio” (Paolo Sgarbossa), già pallavolista, a spingermi verso quella che poi si rivelerà come una vera passione ed un grande amore della mia vita, sentimenti che ancora oggi sono vivi in me ogni volta che prendo una palla da gioco in mano.
E così sono passato di colpo da un ambiente aperto freddo ed infangato come un campo di calcio in inverno, ad una palestra pulita, riscaldata, asciutta ma soprattutto a compagni che, contrariamente a prima, dove ognuno voleva essere il primo, il più forte, il protagonista e spesso il “bullo” del momento, ad altri che non perdevano occasione per darsi la mano e farsi i complimenti, incitarsi e udite udite, passarsi la palla per lasciarti schiacciare rispettando la fila! Beh incredibile!
Non vi nascondo che le prime volte pensavo mi stessero anche prendendo in giro, ma in realtà altro non era che l’espressione di quello spirito di gruppo che è elemento fondamentale in questo sport.
Una sensazione davvero forte e coinvolgente che non perdo occasione oggi di trasmettere ai ragazzi che si avvicinano alla Pallavolo ed anche ai loro genitori.
Fu così che la famosa “Casa Marchesani” divenne la mia prima casa dove fare Pallavolo sotto la guida di un Mrs Mario Bertelloni forse più giornalista che tecnico ma sicuramente molto concreto e diretto nei suoi concetti e soprattutto con una simpatia innata che bene faceva a tutta la squadra.
Un anno appena ed eccomi catapultato nelle file del Porto Turistico Lavagna complice ormai la fiamma che si era accesa dentro di me e qualche centimetro in più che in questo sport non guasta mai.
Porto Turistico Lavagna voleva dire ex Stella Azzurra……per me la serie A ..!
Insieme ad atleti che sicuramente troverete in queste pagine e che ricordo ancora come i miei fratelli maggiori, quelli da imitare, da seguire con passione dalla panchina durante le gare e che ancora oggi sono presenti in me proprio come la prima maestra delle elementari, senza peraltro escludere da tutto questo anche due figure decisamente poco atletiche ma inevitabilmente sempre presenti: i custodi sia della palestra Riboli a Lavagna, l’amico Renato, che della Marchesani di Chiavari il grande Dino (sento ancora le sue secchiate d’acqua negli spogliatoi…), sì anche loro fanno parte del mio ABC della Pallavolo.
Da allora in poi di Pallavolo in effetti me ne sono fatta mancare poca (cosi come di tanti ortopedici !!) girando in quà ed in là per le palestre d’Italia con tanti compagni ,che vorrei ricordare uno ad uno ma sarebbero davvero tanti, con i quali ho avuto la fortuna di partecipare a campionati anche importanti e con i quali ho condiviso momenti di fatica e di gioia, di grande soddisfazione ma anche di frustrazione e delusione nel combattere spesso per una salvezza fino all’ultima giornata di campionato magari sperando in un passo falso di qualche avversario davanti ad una triste “rustichella” di un Autogrill….Momenti che oggi comunque ripercorri con il sorriso sulle labbra appena ci si ritrova insieme, e che sono l’occasione di nuovi “momenti di squadra” da rivivere tanto come quell’ultimo set di quella partita che devi vincere a tutti i costi con quella palla che il tuo compagno ha difeso e che tu devi schiacciare per fare quell’ultimo punto che ti permetterà di ricevere l’abbraccio, il sorriso, le urla e la gioia dei tuoi compagni…..!!!
Che belle emozioni e che brividi !
E i brividi e le emozioni questo sport ha pensato bene di mantenerle ancora vive in me mentre guardo giocare i miei figli, ovviamente a pallavolo, e magari nelle stesse palestre dove ho giocato io con a fianco il mio primo dirigente…. la moglie…. tassativamente ex pallavolista!
Voglio ringraziare chi ha avuto questa splendida iniziativa e mi ha dato l’opportunità sia di scrivere queste righe che di stringere in un virtuale abbraccio tutti coloro che hanno vissuto con me tante belle emozioni sia sul campo che fuori, sia in veste di dirigente ( a loro un grazie particolare anche perché hanno rappresentato per me qualcosa in più del semplice ruolo istituzionale) sia da spettatore e tifoso, persone che ancora oggi quando incontro per strade fanno sentire vivo in me il piacere di tanti momenti ed anche la loro gentile riconoscenza verso il mio contributo sportivo mi rende orgoglioso.
Davvero GRAZIE.
Lascia un commento