CAP S.Salvatore – Una squadra nata a scuola…
Allora i tempi erano diversi, e non è solo un modo dire…
non c’era tutta la frenesia di oggi, neppure nello sport; nella pallavolo il cosiddetto “gioco veloce” stava iniziando a farsi conoscere.
Si giocava con due alzatori in campo, non esisteva la ”penetrazione” ; in prima linea l’alzatore si metteva in zona due per alzare al centrale o allo schiacciatore di mano; non si schiacciava da seconda linea.
Noi si frequentava la seconda classe dell’istituto per geometri di Chiavari e nell’ora di “ginnastica” spesso si giocava a pallavolo.
Massimo Arpe, che abitava a S.Salvatore di Cogorno ci convinse ad andare a fare pratica nella palestra del “centro” (CAP – Centro avviamento professionale) sotto la guida di Enrico Valente che di pallavolo ne aveva masticata già tanta in serie B nel CSI Chiavari.
Ci si allenava nel tardo pomeriggio, due volte la settimana; qualcuno arrivava in bicicletta, altri, come Franco Cafferata e Ivano Del Bono, prendevano il treno da Recco e Moneglia e poi un passaggio in auto o l’autobus fino a S.Salvatore.
Anche le trasferte si facevano in treno e poi autobus per raggiungere la palestra; a volte si giocava in luoghi che ora sarebbero impensabili.
C’era una grande coinvolgimento in quel tempo un po’ romantico..e si facevano le cose con “passione”, con semplicità, accettando i risultati senza smettere di divertirsi.
Poi arrivò anche Arnaldo Monteverde, un po’ più “grande” di noi a portare l’esperienza e la tranquillità che necessitano ad ogni squadra.
Allora a La Spezia c’erano due squadre l’Oto Melara e il Favaro che prendeva il nome dall’omonimo popolare quartiere.
Così capitava di giocare contro il VBC Favaro una domenica mattina nel mese di aprile , in un campo all’aperto, in mezzo alle case, con gli abitanti che facevano il tifo affacciati alle finestre .
Per due anni la vittoria nel campionato di serie D fu una lotta tra noi e l’Oto Melara di La Spezia, le squadre che vantavano , senza nulla togliere agli altri , due schiacciatori di categoria superiore : Franco Cafferata nel Cap e Giulio Lussiana nell’ “Oto” ; entrambi avrebbero poi fatto carriera a più alti livelli.
I risultati vennero e il fatto di essere in buona parte compagni di classe era un valore aggiunto non da poco.
Anno 1967/68
Campionato “Promozione” : promossi in serie D
Anno 1968/69
Juniores CSI : Campioni liguri – Finale interregionale 2° classificato a Piacenza
Campionato serie D – 1 classificato (sfide con Oto Melara )
Anno 1969/70
Campionato serie D 1 classificato
Per due anni mancammo la promozione alla serie C che allora era il primo campionato a livello interregionale.
Ci si incontrava, in campo neutro, con le vincenti di altri due campionati regionali di serie D: due promosse, una no. Per due anni noi fummo quella “no”, una volta per un solo set perso in più.
La delusione fu tanta, ma allora nello sport non si facevano “drammi”…
Torneo studentesco – la prima volta che vinsero i geometri
Vinceva sempre la “Ragioneria” ; tanti dei giocatori che fecero grande il CSI Chiavari provenivano da quell’istituto.
Noi geometri quell’anno eravamo favoriti , il nucleo del CAP e poi due grandi giocatori : Bruno Mosto della Stella Azzurra di Lavagna e “Pioppo” Spinetto del CSI Chiavari .
Era un vero campionato, girone unico andata e ritorno.
Il sabato pomeriggio la Marchesani era sempre piena di pubblico, tifo alle stelle e “sfotto” a non finire.
All’andata vinsero i “ragionieri” e il ricordo è per me un po’ sbiadito.
Il “ritorno” era l’ultima partita della competizione: palestra Marchesani stracolma.
Per i risultati delle gare precedenti a noi bastava vincere, con qualunque punteggio; vincemmo nettamente due a zero e iniziò la festa. Mi ricordo la gioia del nostro Prof. di Educazione Fisica, il mitico De Caesaris ……..e poi un tentativo di corteo con le auto in caruggio (non era ancora isola pedonale) stroncato sul nascere dall’intervento di un vigile urbano.
E’ un “ricordo grande” , come aver vinto una “grande competizione”, aver fatto un po’ di storia…
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